lunedì 23 maggio 2011
lunedì 16 maggio 2011
Proroga e modifiche all'ordinanza di tutela dall'aggressione canina
E' in vigore dal 13 maggio 2011, l'Ordinanza 22 marzo 2011,concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani.
L'Ordinanza mantiene in vigore per ventiquattro mesi le previgenti disposizioni - poichè "continua a sussistere la necessita' di mantenere e rafforzare sia le disposizioni cautelari sia il sistema di prevenzione del rischio di aggressione da parte di cani basato sulla formazione dei proprietari e detentori di cani"- e vi apporta alcune modificazioni. In particolare, per migliorare il sistema di prevenzione a tutela dell'incolumita' pubblica, il provvedimento introduce la figura del "responsabile scientifico" a "garanzia della corretta modalita' di organizzazione e espletamento dei percorsi formativi" rivolti ai detentori e ai proprietari di cani per migliorare la loro capacità di gestione degli animali e ridurre i rischi di aggressione e morsicatura. Il responsabile scientifico è individuato dal Comune, sentito il servizio veterinario ufficiale.
I proprietari obbligati alla frequenza, a pagamento, dei percorsi formativi sono individuati dai Comuni, non più sulla base dei dati in anagrafe canina, ma "su indicazione dei servizi veterinari a seguito di episodi di morsicatura, di aggressione o sulla base di criteri di rischio". E sono sempre i servizi veterinari, in caso di rilevazione di rischio elevato a stabilire le misure di prevenzione e la necessita' di una valutazione comportamentale e di un eventuale intervento terapeutico da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.».
Sempre con l'Ordinanza 22 marzo 2011 In base all'articolo 10 (Interventi chirurgici) della Convenzione, gli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l'esportazione delle unghie e dei denti. Lo stesso articolo 10 autorizza solo alcune eccezioni: a) se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell'interesse di un determinato animale; b) per impedire la riproduzione.
Al di fuori di quanto previsto dall'Ordinanza, le violazioni sono da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell'articolo 544-ter del codice penale.
L'Ordinanza mantiene in vigore per ventiquattro mesi le previgenti disposizioni - poichè "continua a sussistere la necessita' di mantenere e rafforzare sia le disposizioni cautelari sia il sistema di prevenzione del rischio di aggressione da parte di cani basato sulla formazione dei proprietari e detentori di cani"- e vi apporta alcune modificazioni. In particolare, per migliorare il sistema di prevenzione a tutela dell'incolumita' pubblica, il provvedimento introduce la figura del "responsabile scientifico" a "garanzia della corretta modalita' di organizzazione e espletamento dei percorsi formativi" rivolti ai detentori e ai proprietari di cani per migliorare la loro capacità di gestione degli animali e ridurre i rischi di aggressione e morsicatura. Il responsabile scientifico è individuato dal Comune, sentito il servizio veterinario ufficiale.
I proprietari obbligati alla frequenza, a pagamento, dei percorsi formativi sono individuati dai Comuni, non più sulla base dei dati in anagrafe canina, ma "su indicazione dei servizi veterinari a seguito di episodi di morsicatura, di aggressione o sulla base di criteri di rischio". E sono sempre i servizi veterinari, in caso di rilevazione di rischio elevato a stabilire le misure di prevenzione e la necessita' di una valutazione comportamentale e di un eventuale intervento terapeutico da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.».
Sempre con l'Ordinanza 22 marzo 2011 In base all'articolo 10 (Interventi chirurgici) della Convenzione, gli interventi chirurgici destinati a modificare l'aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l'esportazione delle unghie e dei denti. Lo stesso articolo 10 autorizza solo alcune eccezioni: a) se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell'interesse di un determinato animale; b) per impedire la riproduzione.
Al di fuori di quanto previsto dall'Ordinanza, le violazioni sono da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell'articolo 544-ter del codice penale.
martedì 22 marzo 2011
Chi possiede un cane migliora l'attività fisica
Camminare è la forma di esercizio fisico più accessibile a chiunque. Gli autori dello studio(pubblicato sul Journal of Physical Activity and Health) hanno voluto verificare se i proprietari di cani che portano a passeggio il proprio animale fanno più attività fisica in generale o se la passeggiata col cane è semplicemente un sostituto di altre forme di attività.
Lo studio ha analizzato la quantità di attività fisica condotta nel tempo libero dalle persone, sia in termini di attività sportive vere proprie sia di attività ricreative come camminare, ballare e fare giardinaggio. Le raccomandazioni americane in proposito prevedono 150 minuti di attività a settimana. Portare a passeggio il cane aveva un impatto misurabile nel raggiungimento di tali obiettivi. Senza contare gli aspetti sociali e gli effetti positivi del legame uomo-animale sulla qualità della vita.
In Italia, secondo i dati diffusi lo scorso novembre dal ministero del Welfare, 3 italiani su 100 hanno un animale da compagnia, i cani sono 7 milioni e i gatti 8 e chi ha un cane lo porta fuori dalle tre alle quattro volte al giorno per 15/20 minuti.
Lo studio ha analizzato la quantità di attività fisica condotta nel tempo libero dalle persone, sia in termini di attività sportive vere proprie sia di attività ricreative come camminare, ballare e fare giardinaggio. Le raccomandazioni americane in proposito prevedono 150 minuti di attività a settimana. Portare a passeggio il cane aveva un impatto misurabile nel raggiungimento di tali obiettivi. Senza contare gli aspetti sociali e gli effetti positivi del legame uomo-animale sulla qualità della vita.
In Italia, secondo i dati diffusi lo scorso novembre dal ministero del Welfare, 3 italiani su 100 hanno un animale da compagnia, i cani sono 7 milioni e i gatti 8 e chi ha un cane lo porta fuori dalle tre alle quattro volte al giorno per 15/20 minuti.
venerdì 18 marzo 2011
Aperitiviamo con l'associazione "Le Sfigatte"
La nostra sezione di Pavia è al suo 2° aperitivo... se avete perso il primo non mancate a questo! Aiuterete la nostra sezione pavese a far fronte alle enormi spese sostenute tra cure, sterilizzazioni, pappe e soccorso di tutte le nostre colonie feline e di gatti in attesa di adozione ).
Con un'offerta minima di 10 euro avrete diritto ad una consumazione ed a un buffet interamente vegetariano.
Durante la serata potrete:
Con un'offerta minima di 10 euro avrete diritto ad una consumazione ed a un buffet interamente vegetariano.
Durante la serata potrete:
- tesserarvi e diventare soci Sfigatte 2011,
- comprare uno dei nostri gadgets il cui ricavato, lo ricordiamo, servirà per poter continuare a fare volontariato per i nostri amici a 4 zampe!
- Potrete conoscere le infaticabili volontarie e passare una serate in allegria sapendo di fare del bene. Prenotate entro venerdì 18 marzo!
- L'aperitivo si terrà:
- DOMENICA 20 MARZO 2011 DALLE ORE 18 ALLE 21SPAZIO MOVIDAVia Ascanio Sforza 41, Milano (Zona Navigli)
lunedì 21 febbraio 2011
In Italia vaccinato un gatto su cinque:la loro salute è ancora oggetto di poca attenzione
Sono 6,7 milioni i gatti presenti nelle case degli italiani, contro i 6,4 milioni di cani; una famiglia italiana su tre possiede un animale da compagnia.Benché molto amato dalle famiglie italiane, il gatto tuttavia non è sufficientemente curato, ha osservato Dr Bo(Med Vet, Past President SIMEF, Torino).
Si stima infatti che circa il 40% dei gatti adulti e senior non venga mai sottoposto a visita veterinaria, se non in casi di emergenza (il 4,5% dei gatti adulti e il 13,5% di quelli anziani). Una scarsa attenzione quindi alla corretta prevenzione sanitaria, che imporrebbe invece una visita veterinaria all'anno e una regolare profilassi vaccinale.Le differenza ha un valore fondamentale, dato che, quando il 70% dei soggetti di una popolazione è vaccinato, si raggiunge la cosiddetta “immunità di popolazione”, ovvero una ridotta circolazione dei virus e una diminuzione del rischio infettivo per tutta la popolazione, anche per i soggetti non vaccinati. Laddove, come in Italia, sono invece pochi i soggetti vaccinati, la circolazione del virus è elevata e gli animali sono sottoposti a una maggiore pressione infettiva. Ciò porta alla possibilità che si sviluppino nuovi ceppi virali, in grado di infettare anche i soggetti vaccinati.
Il protocollo vaccinale, secondo le Linee Guida europee sulla vaccinazione del gatto, deve il più possibile essere personalizzato, adattato cioè al tipo di vita del singolo soggetto, al fine di proteggere adeguatamente l'animale ed evitare le vaccinazioni inutili. Ad esempio, per un gatto che vive esclusivamente in casa, sono sufficienti le tre vaccinazioni di base, sempre consigliabili, contro Calicivirus, Herpesvirus e Panleucopenia. Se il soggetto è esposto a contatti anche solo occasionali con altri gatti è allora consigliabile associare anche la vaccinazione contro FeLV. Spetta comunque al medico veterinario la decisione in proposito. Secondo le linee guida AAFP, la prima vaccinazione deve essere effettuata entro le otto settimane di vita, seguita da un richiamo a 30 giorni e da uno, molto importante, dopo un anno.
Si stima infatti che circa il 40% dei gatti adulti e senior non venga mai sottoposto a visita veterinaria, se non in casi di emergenza (il 4,5% dei gatti adulti e il 13,5% di quelli anziani). Una scarsa attenzione quindi alla corretta prevenzione sanitaria, che imporrebbe invece una visita veterinaria all'anno e una regolare profilassi vaccinale.Le differenza ha un valore fondamentale, dato che, quando il 70% dei soggetti di una popolazione è vaccinato, si raggiunge la cosiddetta “immunità di popolazione”, ovvero una ridotta circolazione dei virus e una diminuzione del rischio infettivo per tutta la popolazione, anche per i soggetti non vaccinati. Laddove, come in Italia, sono invece pochi i soggetti vaccinati, la circolazione del virus è elevata e gli animali sono sottoposti a una maggiore pressione infettiva. Ciò porta alla possibilità che si sviluppino nuovi ceppi virali, in grado di infettare anche i soggetti vaccinati.
Il protocollo vaccinale, secondo le Linee Guida europee sulla vaccinazione del gatto, deve il più possibile essere personalizzato, adattato cioè al tipo di vita del singolo soggetto, al fine di proteggere adeguatamente l'animale ed evitare le vaccinazioni inutili. Ad esempio, per un gatto che vive esclusivamente in casa, sono sufficienti le tre vaccinazioni di base, sempre consigliabili, contro Calicivirus, Herpesvirus e Panleucopenia. Se il soggetto è esposto a contatti anche solo occasionali con altri gatti è allora consigliabile associare anche la vaccinazione contro FeLV. Spetta comunque al medico veterinario la decisione in proposito. Secondo le linee guida AAFP, la prima vaccinazione deve essere effettuata entro le otto settimane di vita, seguita da un richiamo a 30 giorni e da uno, molto importante, dopo un anno.
martedì 14 dicembre 2010
ABBANDONO ANIMALI: I NEGOZI NON SONO UNA MINACCIA
A sostenerlo è Virgilio Camillini, presidente nazionale dell'Associazione italiana imprese settore animali domestici (Aisad), aderente a Confesercenti.
Dello stesso avviso è anche Marco Melosi, Vicepresidente ANMVI, secondo cui "salvare un animale dal canile è certamente una scelta generosa ma acquistarlo in un negozio non è rischioso, anzi". "In questi punti vendita - prosegue - il cucciolo viene sempre microchippato prima di consegnarlo e comunque i veterinari liberi professionisti che poi visitano l'animale controllano la presenza del dispositivo per il riconoscimento. A preoccupare, infine, non sono gli abbandoni dei cuccioli, bensì quelli dei cani adulti e spesso anziani".
L'Aisad sottolinea infatti che nell'appello Aidaa "si parla di un enorme numero di abbandoni di cuccioli, circa 150mila cani, e che dopo qualche mese il 40% di questi si trova senza padrone. E si continua a dire che queste sono le ragioni per cui si chiede di evitare l'acquisto negli esercizi commerciali. Ma in pochissimi casi gli abbandoni sono riferiti a cuccioli, bensì sempre ad animali adulti, sprovvisti di microchip e non iscritti all'anagrafe canina: è palese che chi commette tale vile azione di abbandono non lo può certamente fare con animali regolari con una immediata tracciabilità e responsabilità del proprietario" conclude l'associazione.
Siete d'accordo?
Dello stesso avviso è anche Marco Melosi, Vicepresidente ANMVI, secondo cui "salvare un animale dal canile è certamente una scelta generosa ma acquistarlo in un negozio non è rischioso, anzi". "In questi punti vendita - prosegue - il cucciolo viene sempre microchippato prima di consegnarlo e comunque i veterinari liberi professionisti che poi visitano l'animale controllano la presenza del dispositivo per il riconoscimento. A preoccupare, infine, non sono gli abbandoni dei cuccioli, bensì quelli dei cani adulti e spesso anziani".
L'Aisad sottolinea infatti che nell'appello Aidaa "si parla di un enorme numero di abbandoni di cuccioli, circa 150mila cani, e che dopo qualche mese il 40% di questi si trova senza padrone. E si continua a dire che queste sono le ragioni per cui si chiede di evitare l'acquisto negli esercizi commerciali. Ma in pochissimi casi gli abbandoni sono riferiti a cuccioli, bensì sempre ad animali adulti, sprovvisti di microchip e non iscritti all'anagrafe canina: è palese che chi commette tale vile azione di abbandono non lo può certamente fare con animali regolari con una immediata tracciabilità e responsabilità del proprietario" conclude l'associazione.
Siete d'accordo?
giovedì 28 ottobre 2010
Ridere per far sorridere
Ciao, sono lieta di invitarvi a questo spettacolo benefico
VORREMMO RIEMPIRE LA SALA!!!
Per informazioni:Silvia Fumagalli
cell.3474294886
e-mail:sissyfumagalli@gmail.it.
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