lunedì 27 febbraio 2012

Obesità del cane e del gatto: relazione uomo-animale

È opportuno ricordare che alcuni stati patologici conseguenti a malattie del comportamento, possono essere alla base dell’obesità. La bulimia è, infatti, un sintomo presente nello stato ansioso permanente e nella depressione cronica.
Durante la progettazione di un piano di restrizione alimentare è necessario eseguire un’accurata valutazione comportamentale.
Un recente studio pilota (A Comparison of the Feeding Behavior and the Human–Animal Relationship in Owners of Normal and Obese Dogs; Ellen Kienzle, Reinhold Bergler and Anja Mandernach) ha reclutato 60 coppie proprietario/cane obeso e altrettante formate da proprietario/cane normale. Dall’elaborazione dei dati raccolti con l’aiuto di un questionario, è emerso che il legame tra proprietario/cane obeso è più stretto rispetto a quello esistente tra proprietario/cane normale: il proprietario ha meno paura di contrarre malattie, affronta con l’animale un gran numero di argomenti di discussione, dorme spesso con il cane, osserva a lungo il pet mentre mangia, somministra un numero elevato di pasti e spuntini al cane, considera poco importante l’esercizio fisico ed il lavoro collaborativo. Queste osservazioni indicano che la somministrazione del cibo è una piacevole forma di comunicazione e d’interazione con il cane: il proprietario di un cane obeso interpreta ogni esigenza dell’animale come una richiesta di cibo. Inoltre, appare poco attento alla propria salute e trasferisce non solo le proprie abitudini alimentari all’animale ma anche la mancanza di apprezzamento per una buona condizione fisica.
Per quanto concerne il gatto è emerso anche qui che il legame tra proprietario/gatto obeso è più stretto rispetto a quello esistente tra proprietario/gatto normale: il proprietario parla con l’animale affrontando un gran numero di argomenti (lavoro, famiglia, amici e conoscenti), la convivenza con il gatto lo ha rassicurato e consolato, l’animale è considerato non solo un membro della famiglia ma anche un bambino da accudire.
La maggior parte dei proprietari di gatti obesi guarda il proprio animale mentre mangia. Inoltre, i proprietari di gatti normali utilizzano il gioco come premio mentre i proprietari di gatti obesi offrono all’animale il cibo preferito. L’alimentazione ad libitum è un fattore di rischio controverso. Infatti, soltanto in alcuni studi è emerso che la possibilità di avere libero accesso al cibo è correlata all’obesità. La maggior parte dei proprietari di gatti obesi percepisce il proprio animale più magro di quanto non sia in realtà.
Altri studi clinici controllati, eseguiti in laboratorio, hanno mostrato che la restrizione alimentare consente ai gatti coinvolti di raggiungere una riduzione del peso.
Un approccio psicologico, come la sostituzione di un comportamento associato all'alimentazione con un comportamento di gioco può migliorare la compliance dei proprietari di gatti  e dei cani che partecipano a programmi di riduzione del peso (E. Kienzle e R. Berglery).
(brano estratto da Vetpedia)

lunedì 30 gennaio 2012

Intossicazioni animali in Italia: i dati di dieci anni
Vittima principale il cane. Pesticidi e farmaci i maggiori responsabili.

Dal 2000 al 2010, il Centro Antiveleni di Milano (CAV), in collaborazione con la Sezione di Tossicologia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, ha raccolto informazioni epidemiologiche relative alle intossicazioni animali classificandole in una banca dati computerizzata. I dati registrati riguardavano prevalentemente i piccoli animali e in minor grado cavalli, ruminanti e altri animali zootecnici. Poche segnalazioni riguardavano gli animali esotici e nessuna le specie selvatiche.
In Italia, osservano gli autori, i dati pubblicati in proposito sono scarsi, benché si tratti di informazioni cruciali per una migliore gestione delle intossicazioni negli animali domestici, con l'obiettivo di ridurne la mortalità.
Il cane era la specie più comunemente coinvolta.
La maggior parte dei casi di avvelenamento negli animali da compagnia è accidentale (es. esposizione accidentale alla diffusione di spray insetticidi ad uso casalingo), tuttavia è necessario considerare anche le eventualità di avvelenamenti dolosi (ingestione di esche) e la possibilità di intossicazioni  (sovradosaggio o assunzione accidentale di prodotti farmaceutici, applicazione di prodotti destinati ad altra specie, impiego di insetticidi in animali stressati).
La maggior parte dei casi di avvelenamento negli animali è di tipo acuto. L’insorgenza dei primi segni clinici solitamente avviene entro 15 minuti – 1 ora e sono rapidamente seguiti da segni di maggiore gravità. Tuttavia la tempistica varia in funzione della specie animale coinvolta, della molecola e della dose. A causa della variabilità della risposta individuale e del gran numero di molecole che possono causare l’intossicazione, non tutti gli animali avvelenati presentano gli stessi sintomi.
I sintomi iniziali  possono includere:
Ipersalivazione
Lacrimazione
Urinazione
Ipermotilità gastrointestinale e defecazione, diarrea
Aumento dei rumori respiratori a causa di broncocostrizione e/o eccessiva secrezione bronchiale
Rallentamento della frequenza cardiaca
Restringimento del diametro pupillare

venerdì 30 dicembre 2011

Alcuni consigli per i botti di Capodanno

Anche quest'anno ci ritroviamo a fare i conti con i botti di Capodanno che per i nostri amici a quattro zampe rappresentano una vera e propria fobia.
Tutti i problemi che investono la sfera del comportamento andrebbero affrontati mesi prima con l'ausilio di un esperto in problemi comportamentali e del proprio Veterinario.
Vi sono comunque dei piccoli suggerimenti utili all'ultimo momento:
- Tenere gli animali il più lontano possibile dai luoghi in cui vengono esplosi i petardi. 
- Restare a casa con lui, non lasciatelo solo o affidatelo a una persona che abiti in un luogo tranquillo.
- Tenere chiuse finestre e abbassare le persiane, tenere lo stereo ad un volume tale da mascherare i rumori che provengono dall'esterno.
- Lasciate che si rifugi dove preferisce non mostrandovi  ansiosi. Non va coccolato, verrebbe inteso come conferma del suo atteggiamento pauroso, dimostratevi invece sereni e felici e coinvolgetelo nel gioco
- Esistono comunque dei supporti naturali quali i ferormoni di appagamento e riconoscimento e molecole che somministrate con mesi di anticipo aiutano a superare questo difficile momento.
Per un soluzione più duratura è comunque consigliabile una terapia comportamentale e farmacologica che preveda il graduale "addomesticamento" a questo genere di stimoli.(articolo tratto da Centro Cinofilo Il mio cane)

giovedì 15 dicembre 2011

Regalare un cane o un gatto a Natale:pensiamoci bene

Lo scorso anno sono stati oltre 15 mila i cuccioli acquistati nel periodo natalizio (12 mila cani e 3 mila gatti), oltre il 40 per cento dei quali è stato abbandonato nel corso di questo stesso anno.
Per il Natale 2011 si prevede un raddoppio rispetto ai dati del 2010, con circa 25 mila cuccioli di cane e 6 mila cuccioli di gatti.
Sono queste le cifre diffuse dall'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) , che in una nota solleva il problema dell'acquisto degli animali a un mese dall'arrivo delle festività. "L'animale - si legge nella nota - rischia di essere abbandonato non appena la famiglia si rende conto che non si tratta di un peluche e che la sua gestione diventa difficile".
"Altro elemento assolutamente preoccupante è l'aumento degli acquisti di animali attraverso i siti online che spesso sono solamente dei negozi virtuali e non rappresentano allevatori o centri di vendita di questi animali".
Attualmente sono oltre 8 milioni i siti online di vendita di animali e di prodotti per animali che sono presenti nel web, mentre annualmente sono circa 400 mila i cuccioli di cani e gatti acquistati online.
"L'invito a tutti è quello di non comperarli, ma di andare a prendere cani e gatti nei gattili e nei canili - afferma Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - e se proprio non si può fare a meno di comperare un cucciolo, l'invito è di acquistarlo in un negozio o da un allevatore dopo aver visto l'animale e aver stipulato un contratto regolare.
Sono infatti troppi gli animali acquistati sul web che arrivano malati, la cui certificazione veterinaria è falsificata e che vengono poi restituiti e cambiati come se si trattasse di un elettrodomestico. In questo caso vale la pena ricordare che l'animale malato che torna indietro viene soppresso, ma soprattutto - conclude Croce - che molti di questi cuccioli acquistati online provengono da allevamenti clandestini e sono importati senza alcun controllo. Molto spesso questi cuccioli giungono malati in quanto sono strappati anzitempo alle cure della madre".

APPROVATA LA MISURA CHE BLOCCHERA' GREEN HILL

MONTICHIARI (Bs)
Stop alla vivisezione. Per la gioia degli attivisti di tutta Italia, molti dei quali mantovani. La protesta "Fermiamo Green Hill" ha funzionato e lo stabilimento di Montichiari (Brescia) non potrà pù allevare i cani beagle e poi destinarli ai laboratori farmaceutici di tutta Europa.
«È un passaggio fondamentale e una grande conquista per l’affermazione di una nuova coscienza di tutela e rispetto degli animali e dei loro diritti. Un salto culturale dal quale in futuro nessuno potrà più prescindere». È quanto afferma il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, presidente del comitato ministeriale per la creazione di un«’Italia Animal Friendly» che ha proposto e ottenuto nei giorni scorsi l’approvazione delle misure che cambieranno radicalmente lo scenario della sperimentazione animale nel nostro paese. «È stato approvato in commissione Affari Sociali - continua il ministro - il nostro emendamento alla legge comunitaria 2011, di recepimento della direttiva del 2010, che ci permette di voltar pagina con la sperimentazione animale dopo decenni di orrori. Abbiamo quindi corretto i grandi errori della direttiva europea 63/2010 e abbiamo introdotto in maniera importante e definitiva il principio per cui l’utilizzo degli animali, in quanto esseri senzienti e portatori di diritti, deve essere abbandonato in favore dello sviluppo di metodi alternativi in vitro».
E questo avviene, come detto, dopo pochi giorni dal "caso Green Hill", la struttura tristemente famosa perché ospita, ogni anno, circa duemila cani beagle destinati alla vivisezione (unica in Italia) e che la settimana scorsa ha portato attivisti fin sopra al tetto della stessa struttura per protestare. (vin.cor)

  • Gazzetta di Mantova