sabato 1 giugno 2013

Prevalenza delle malattie ereditarie nei cani di razza e nei meticci

Uno studio caso-controllo ha determinato la proporzione di cani meticci e di razza affetti dalle malattie genetiche comuni. Si includevano 27.254 cani con patologie ereditarie. Si rivedevano le cartelle cliniche elettroniche per 24 patologie genetiche: emangiosarcoma, linfoma, mastocitoma, osteosarcoma, stenosi aortica, miocardiopatia dilatativa, miocardiopatia ipertrofica, displasia della mitrale, dotto arterioso pervio, difetto del setto ventricolare, iperadrenocorticismo, ipoadrenocorticismo, ipotiroidismo, displasia del gomito, displasia dell’anca, discopatie intervertebrali, lussazione rotulea, rottura del legamento crociato craniale, atopia o dermatite allergica, dilatazione gastrica, cataratta, epilessia, lussazione del cristallino e shunt portosistemico. Per ciascuna patologia, si identificavano controlli incrociati per età, peso corporeo e sesso con ciascun cane affetto.

L’espressione dei disordini genetici differiva. Non si osservavano differenze tra cani di razza e meticci nell’espressione di 13 malattie genetiche (displasia dell’anca, ipo- e iperadrenocorticismo, tumori, lussazione della lente e lussazione rotulea). I cani di razza avevano maggiore probabilità di essere affetti da 10 malattie genetiche, tra cui miocardiopatia dilatativa, displasia del gomito, cataratta e ipotiroidismo. I meticci avevano maggiore probabilità di essere affetti da rottura del legamento crociato craniale.

La prevalenza delle malattie genetiche in entrambe le popolazioni era correlata alle specifiche malattie. Le razze di recente derivazione o quelle appartenenti a lineaggi simili apparivano più suscettibili ad alcune patologie che colpiscono tutti i cani di razza strettamente correlati, mentre le malattie con uguale prevalenza nelle due popolazioni suggerivano che queste patologie rappresentano mutazioni più antiche, che sono ampiamente distribuite nella popolazione canina. I risultati dello studio forniscono maggiori informazioni su come le pratiche di allevamento possano ridurre la prevalenza di una patologia, concludono gli autori.


“Prevalence of inherited disorders among mixed-breed and purebred dogs: 27,254 cases (1995–2010)” Thomas P. Bellumori, Thomas R. Famula, Danika L. Bannasch, Janelle M. Belanger, Anita M. Oberbauer. Journal of the American Veterinary Medical Association. June 1, 2013, Vol. 242, No. 11, Pages 1549-1555

giovedì 30 maggio 2013

Nuove Norme europee per viaggiare con cani e gatti



Il Parlamento europeo ha approvato nuove norme amministrative e sanitarie per facilitare i viaggi oltre i confini nazionali dei proprietari di cani, gatti e furetti. Il tedesco Horst Schnellhardt, relatore delle proposte: "Si sono allentate le regole. In futuro, viaggiare nell'Ue con animali richiederà meno seccature amministrative".
Schnellhardt invita a considerare i numeri: ci sono 64 milioni di gatti e 66 milioni di cani nell'Ue e una famiglia su quattro ha un animale domestico. Anche per questo il nuovo pet passaport punta alla semplificazione e al contenimento degli oneri amministrativi.

    Le nuove norme, che entreranno in vigore tra 18 mesi, impongono l'obbligo di accertamento della validita' della vaccinazione anti-rabbica, permettendo di viaggiare anche ai cuccioli tra le 12 e le 16 settimane che, pur vaccinati, non sono ancora immuni alla malattia. Al massimo potranno essere trasportati cinque animali, con eccezioni in caso di concorsi, mostre, eventi sportivi o ricreativi, come il caso delle mute di cani necessarie per trainare una slitta.

lunedì 25 marzo 2013

50 collegamenti al giorno su Italo per cani XXL


mercoledì 27 febbraio 2013

Decaduto l'obbligo di vaccinazione antirabbica per cani,gatti e furetti

 
Dal 14 febbraio non sussiste più l'obbligo di vaccinazione per i cani i gatti e i furetti diretti verso i territori delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano. Il chiarimento arriva dalla Direzione Generale della Sanità Animale. Italia ufficialmente indenne grazie ai Medici Veterinari.
A fugare ogni dubbio sulla decadenza dell'obbligo di vaccinazione degli animali domestici è la nota che il Ministero della Salute inoltra oggi all'ANMVI. Decade l'obbligo vaccinale anche per i cani e gli animali domestici condotti in alpeggio residenti nel Nord Est.

La
riconquista dello status di indennità è il risultato di un piano di intervento vaccinale e di epidemiosorveglianza avviato dal Ministero della Salute e dalle autorità sanitarie territoriali dal 2008. "Le misure adottate hanno portato l'eradicazione della malattia e ai sensi delle norme OIE, ltalia ha riacquisito lo status di indennità da rabbia ( v. lo storico dei report dell'Italia all'OIE)

Un traguardo raggiunto grazie ad un esteso piano di vaccinazione orale antirabbico nelle volpi e l'obbligo di vaccinazione dei cani presenti nelle zone a rischio e degli animali condotti al pascolo in diversi parti dei territori del Nord Est d'Italia. Per attuarlo, l'Italia ha ricevuto il sostegno finanziario dall'Unione Europea; in questi anni, le amministrazioni territoriali hanno parzialmente coperto i costi delle vaccinazioni obbligatorie negli animali domestici, che sono state eseguite anche con il concorso di risorse economiche private.

I piani di prevenzione sono stati efficacemente attuati nei territori interessati con la collaborazione del centro nazionale di referenza presso l'Istituto Zooprofilattico di Padova e dai veterinari sia pubblici che privati.

Nonostante la favorevole situazione epidemiologica l'Italia manterrà un piano di vaccinazione nelle volpi nella Regione Friuli Venezia Giulia, lungo il confine italo-sloveno, in considerazione del permanere della situazione di rischio nell'area balcanica.


sabato 16 febbraio 2013

Mille euro per adottare un cane a distanza


  
amici di luna



A decidere il cane che verrà aiutato tra quelli segnalati, saranno i "mi piace" su Facebook.
Ultimi giorni per segnalare il cane in difficoltà da adottare. Le associazioni no-profit hanno tempo fino al 28 febbraio per farlo.

"Amici di Luna 2013" è un'iniziativa benefica di Innovet a favore di un cane in difficoltà a causa di abbandono, precarie condizioni di salute o altre problematiche che ne determinino una condizione di vita precaria e disagiata.
Innovet verifichera' le reali necessita' di sostegno e i requisiti dei richiedenti: verranno presi in considerazione cani di qualsiasi età e razza segnalati da associazioni no-profit registrate, a cui sia stato almeno attribuito un codice fiscale e che nello statuto abbiano come scopo quello di aiutare gli animali in difficoltà. il cane dovrà essere intestato all'associazione partecipante ed. Le associazioni possono inviare le segnalazioni fino al 28 febbraio 2013.

Le foto dei cani verranno caricate nell'album e il soggetto che riceverà più "mi piace" sarà il cane che verrà adottato a distanza da Innovet. Le votazioni inizieranno dal caricamento della foto nell'album e continueranno fino al 31 marzo.

L'associazione che avrà segnalato il soggetto "vincitore" riceverà una donazione di 1.000 Euro a copertura forfetaria delle spese veterinarie e di mantenimento. Inoltre, l'associazione riceverà una fornitura gratuita di prodotti Innovet che potranno essere utili al cane selezionato ed eventualmente ai suoi amici.

lunedì 14 gennaio 2013

Come educare il cane alla riflessività

Un buon numero di problemi gestionali del cane come ad esempio il tirare al guinzaglio, l'abbaiare al più piccolo fruscio, il rincorrere un gatto incontrato per via, l'entrare in agitazione alla vista di un altro cane o il fuggire disperato a un rumore improvviso, sono tutti sintomi di una forte impulsività.
È chiaro che il cane esprime continuamente la sua parte innata, ovvero quei comportamenti utili alla sopravvivenza in natura già presenti alla nascita, come ad esempio il fermarsi di fronte a una minaccia, il rincorrere ciò che si muove, il ringhiare verso un altro cane, la difesa aggressiva di un oggetto o una risorsa.
Tali comportamenti diventano un problema in città o nelle aree urbane, perché l'ambiente che gli offriamo è assai differente da quello naturale. Se il cane è impulsivo può crearci problemi al parco, negli ambienti affollati, al bar, al ristorante, sui mezzi pubblici e in tante altre situazioni che noi consideriamo normali ma che lui non è abituato a gestire.
Lavorare quindi sulla capacità riflessiva del cane non significa inibirlo, ma più semplicemente costruire e rafforzare in lui la capacità di elaborare gli stimoli e rispondere adeguatamente nelle varie situazioni.
Tra i comportamenti da evitare dobbiamo osservare:
  • comportamento diretto e individuale: il cane non ascolta più e non si sente in coppia ma è completamente dedicato al suo obiettivo
  • elusione degli autocontrollo: il cane non è in grado di frenare il suo comportamento
  • risposta immediata e fuori luogo: il cane agisce attraverso moduli fissi, non contestualizzati, e che hanno tempi di risposta molto brevi
  • attivazione estrema: il cane si eccita e questo non solo determina una risposta esagerata ma lo rende eccitabile e quindi ingestibile per un certo periodo.
Va detto che il comportamento impulsivo non solo crea problemi di gestione e conduzione del cane ma provoca situazioni di stress e disagio e che la riflessività, cioè la capacità di affrontare il mondo senza esserne travolto, si raggiunge solo attraverso un lungo lavoro educativo sul cane.
Un percorso che prevede:
  1. Un primo focus sul livello di attivazione (arousal), con esercizi (principalmente di tipo olfattivo e di rilassamento) e attività di relazione capaci di suscitare e premiare condizioni di quiete
  2. L’autocontrollo del cane e la sua capacità di cercare il consenso del proprietario prima di agire (ad esempio con gli esercizi del seduto e resta)
  3. Il terzo livello riguarda la disciplina delle emozioni e delle motivazioni e mira a integrarle con altre modalità espressive ed eventi o target capaci di suscitarle.
Inoltre per potenziare la riflessività è importante arricchire le sue esperienze, in due sensi:
  • Portandolo fuori e facendogli conoscere quante più situazioni possibile. In questo modo si formerà un archivio di modelli e di risposte plausibili senza lasciarsi sopraffare dall’agitazione o dalla paura (es. avete mai portato il vostro cane in treno, su un autobus o in metropolitana?)
  • Proponendogli esercizi solutivi e giochi di memoria in modo tale da potenziare le sue qualità elaborative e diminuendo di conseguenza la tendenza a rispondere in modo immediato.
A seconda degli interessi e della disponibilità dei proprietari si aprono infinite possibilità di giochi ed esperienze da vivere insieme al proprio cane.
Sarà proprio attraverso queste nuove proposte e il corretto indirizzo da parte nostra, che il cane imparerà sempre più a fidarsi delle proprie competenze, sviluppando risposte frutto di una riflessione e non del suo istinto.

mercoledì 19 dicembre 2012

Alcune norme e pratici consigli per crescere e rafforzare il carattere e l'autocontrollo del cucciolo

Primi mesi: tanta curiosità e bisogno di protezione Il cucciolo prima dell’adolescenza – periodo che varia nelle diverse razze, tra i 6 e i 12 mesi – si esprime essenzialmente in modo “et-epimeletico”, parola difficile che gli etologi utilizzano per indicare tutti quei comportamenti tesi a chiedere protezione e cura, come stare vicino, mettersi sul fianco, spingere con la zampa anteriore, porsi a pancia in su, leccare il viso.Il gioco Il cucciolo inoltre è fortemente portato al gioco, è molto reattivo e vitale, un vero e proprio tripudio di energie cognitive e motorie che, associate all’imprecisione e all’incompetenza della sua tenera età, lo rendono buffo innescando in noi atteggiamenti di benevolenza.
Una base sicura deve essere una guida
I cuccioli ci gratificano e questo rischia il più delle volte di farci dimenticare l’indispensabile compito educativo che viceversa siamo chiamati ad assolvere nel primo anno di vita del cane. Il cucciolo infatti esplora non soltanto il mondo ma anche e soprattutto le relazioni, cercando di capire cosa può fare e cosa no, come comportarsi per ottenere dei benefici, quale il modo e le regole di interazione che valgono all’interno del gruppo.
Ecco quando dargli le indicazioni decisive E’ questo il momento giusto per impartirgli insegnamenti precisi circa il modo corretto di comportarsi, evitando di lasciarsi prendere solo da quella tenera e scherzosa benevolenza che giustamente accordiamo ai cuccioli. Il rischio che corriamo è di far credere al cane che quello è il comportamento accettato dal gruppo, che per lui non ci sono regole perché può fare ciò che vuole, rendendolo così incapace di negoziare le istanze, rassegnarsi di fronte a un proposito, accettare delle regole condivise.
 Si tratta un problema che inizia a manifestarsi in modo fastidioso in preadolescenza – il cucciolo è ipercinetico e testardo, abbaia in modo insistente se non viene considerato, prende con la bocca e strappa – per poi assumere connotati molto più problematici e preoccupanti nel periodo della maturità sessuale.
In fondo siamo stati noi a favorire quel “caratterino”, con la mancanza di coerenza nel correggere i suoi comportamenti, avendoli tollerati perché da cucciolo fanno sorridere, avendo mancato in costanza nel definire regole, abitudini e stili di vita accettabili.

Educare prima dell’adolescenza
L’adolescenza porta in superficie, rendendoli più acuti e problematici, tutti gli errori che abbiamo commesso prima, astenendoci da quel compito educativo iniziato sotto le ali materne. Nei primi due mesi di vita la mamma, al contrario di noi, è inflessibile col cucciolo, insegnandogli a gestire la frustrazione, a rispettare turni e gerarchie, a negoziare le istanze, a controllare la propria forza soprattutto nel morso.
Per questo c’è una differenza incredibile tra un cane che ha potuto trascorrere tale periodo con la mamma e uno tolto prematuramente dalla cucciolata: quest’ultimo ci appare indisciplinato, egocentrico, caparbio, incontrollato e fuori misura in tutte le sue espressioni.
 Da molti anni gli studiosi di scienze comportamentali raccomandano di lasciare il cucciolo per i primi due mesi di vita con la mamma proprio per prevenire quel profilo di indisciplina che crea difficoltà relazionali ancor prima dell’adolescenza: perché il cucciolo tende a mordere anche solo per giocare ma stringe troppo e fa male, perché è irrefrenabile nei suoi proponimenti e non si riesce mai a farlo desistere, perché si pone in modo conflittuale se si cerca di fermarlo, perché incapace di autocontrollo e di stare calmo e quindi risulta ingestibile in casa come fuori in passeggiata.

Imparare da subito la socialità
Un altro errore che molti proprietari fanno è quello di tenere il cucciolo nei primi mesi dopo l’adozione relegato in casa, non consentendo il processo di socializzazione con le altre persone e con gli altri cani.
 In breve tempo il nostro cane svilupperà una sorta di diffidenza verso gli estranei che lo porterà a mettere in atto comportamenti ambivalenti, come minacciare e arretrare, abbaiare contro e rifugiarsi vicino alle nostre gambe, mostrare i denti e mettere la coda tra le zampe.
Se per un malaugurato motivo in uno di questi eccessi contraddittori il cane arriva a mordere ottenendo l’agognato allontanamento dell’estraneo, il rischio è quello di trasformare questo gesto come una ricetta solutiva utile da usare tutte le volte che il soggetto si sente in difficoltà.

Anche per questo non smetterò mai di raccomandare i proprietari di evitare di confinare il cucciolo in casa o nel giardino ma di portarlo a conoscere il mondo esterno a partire dal primo mese post-adottivo. Una buona soluzione per questo apprendistato sociale sono le puppy class, percorsi tutorati da medici veterinari ed educatori cinofili dove più coppie persona-cucciolo si incontrano e imparano le regole corrette di relazione. In fondo è proprio la natura sociale del cane a richiedere un apprendistato educativo capace di trasformare le propensioni interattive tipiche della sua etologia in vere e proprie competenze relazionali.

Alcune regole sempre valide
  • Per diventare una guida per il proprio cane gestendo le iniziative e dandogli delle regole con dolcezza ma con fermezza
  • Evitare l’utilizzo della bocca come coordinata interattiva: esagerando con i giochi di tira-molla, incentivando la presa con il salto nel ruba bandiera con oggetti, mettendo continuamente le mani nella bocca del cucciolo, facendo giochi predatori con le mani o con il corpo
  • Non accrescere la possessività evitando di portare via al cucciolo gli oggetti di bocca senza esercitarsi nello scambio, dare al cucciolo troppi giocattoli da difendere, mettergli a disposizione degli oggetti come certe ossa che evocano una forte possessività
  • Affidarsi al medico veterinario. Finché il cane è cucciolo tutto sembra poco preoccupante ma si tratta di un errore grave, occorre intervenire con tempestività chiedendo consiglio al proprio medico veterinario al fine di correggere prima che il cane raggiunga quel periodo estremamente difficile che è l’adolescenza.
Dr.Roberto Marchesini