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ViviMilano del 4 luglio 2012 |
mercoledì 4 luglio 2012
venerdì 29 giugno 2012
Ultimi dati sull'abbandono dei cani e sul randagismo
Li ha annunciati il Ministero della Salute che oggi presenta lo spot RAI contro l'abbandono.
L'occasione è data dalla presentazione alla stampa della campagna 2012 del Ministero della Salute contro l'abbandono dei cani. Interverranno il Sottosegretario di Stato alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, titolare della delega alla sanità pubblica veterinaria e Gaetana Ferri, Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero.
Abbandonare un cane equivale a condannarlo a morte. Questo il messaggio diffuso dalla campagna di sensibilizzazione e prevenzione del randagismo, lanciata oggi dal ministero della Salute. L'iniziativa consiste in uno spot che andra' in onda da oggi cinque volte al giorno fino al 10 luglio sulle reti radiotelevisive Rai. Un guinzaglio che diventa 'cappio' per un cane abbandonato in un bosco dal suo padrone. Le immagini dello spot puntano a condannare un gesto che ha portato a creare in Italia una popolazione di oltre 500 mila cani randagi.
"Se riusciremo a salvare anche un solo animale dall'abbandono - ha detto il sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale - avremo raggiunto un risultato. E non bisogna dimenticare che si tratta di un reato. Occorre fare un passo avanti culturale, e' una battaglia di civilta'".
In Italia si stima ci sia un numero di cani randagi che oscilla tra 500 mila e 700 mila. In Italia, rende noto il ministero, i cani di proprietà iscritti all'anagrafe nazionale degli animali d'affezione sono 5 milioni 815 mila 727, e questo dato comprende anche i cani ospitati nei canili-rifugi dei comuni. I canili sanitari autorizzati, nel 2011, sono 915. Al momento il ministero della Salute ha richiesto un aggiornamento dei dati poiché non tutte le regioni hanno provveduto ad una trasmissione puntuale. Secondo gli ultimi dati, nel 2010 l'ingressi di cani nei canili sanitari sono stati 102 mila 365 e di gatti sterilizzati sono stati 69 mila 464.
sabato 23 giugno 2012
venerdì 13 aprile 2012
Approvata dalla Commissione Trasporti la riforma 281
La Commissione Trasporti della Camera ha espresso parere favorevole sulla proposta di riforma della Legge 281. Analizzati gli aspetti del soccorso e del trasporto animale.
Soccorso - L'articolo 5, al comma 2, stabilisce che in caso di incidente comunque ricollegabile al comportamento dell'utente della strada si applicano le disposizioni previste dal nuovo Codice della Strada: l'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno e, ove non vi ottemperi, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559.
Inoltre, le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso; chiunque non ottemperi a tale obbligo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311.
Trasporto di animali d'affezione - L'articolo 20, al comma 1, stabilisce che, fatte salve le disposizioni di cui al regolamento CE 1/2005 del Consiglio del 22 dicembre 2004 - in materia di protezione degli animali, durante il trasporto e le operazioni correlate - il trasporto degli animali d'affezione deve avvenire nel rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche della specie, evitando ogni sofferenza. In particolare, al successivo comma 2 del medesimo articolo, si dispone il divieto di trasportare animali d'affezione nel bagagliaio dell'autovettura non comunicante con l'abitacolo nonché quello di condurre al guinzaglio animali d'affezione legandoli a mezzi di locomozione in movimento, siano essi a motore o a trazione meccanica o animale. Infine, il comma 3 dell'articolo in esame stabilisce che sui mezzi di trasporto pubblico è consentito il trasporto di animali d'affezione, tenendo i cani al guinzaglio e con la museruola e i gatti all'interno di idonei trasportini.
Soccorso - L'articolo 5, al comma 2, stabilisce che in caso di incidente comunque ricollegabile al comportamento dell'utente della strada si applicano le disposizioni previste dal nuovo Codice della Strada: l'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno e, ove non vi ottemperi, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559.
Inoltre, le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso; chiunque non ottemperi a tale obbligo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311.
Trasporto di animali d'affezione - L'articolo 20, al comma 1, stabilisce che, fatte salve le disposizioni di cui al regolamento CE 1/2005 del Consiglio del 22 dicembre 2004 - in materia di protezione degli animali, durante il trasporto e le operazioni correlate - il trasporto degli animali d'affezione deve avvenire nel rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche della specie, evitando ogni sofferenza. In particolare, al successivo comma 2 del medesimo articolo, si dispone il divieto di trasportare animali d'affezione nel bagagliaio dell'autovettura non comunicante con l'abitacolo nonché quello di condurre al guinzaglio animali d'affezione legandoli a mezzi di locomozione in movimento, siano essi a motore o a trazione meccanica o animale. Infine, il comma 3 dell'articolo in esame stabilisce che sui mezzi di trasporto pubblico è consentito il trasporto di animali d'affezione, tenendo i cani al guinzaglio e con la museruola e i gatti all'interno di idonei trasportini.
A questo riguardo l'On Mereu ha ricordato che il Regolamento di polizia veterinaria, nel disciplinare la profilassi della rabbia, stabilisce che il sindaco dispone, tra l'altro, l'obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto.
mercoledì 11 aprile 2012
QUALI SONO E COME PREVENIRE LE PIU' COMUNI PARASSITOSI DELLA STAGIONE PRIMAVERA ESTATE
La prevenzione è sempre un argomento di grande interesse e attualità nei nostri amici a quattro zampe, anche per i loro riflessi sulla salute pubblica.
Vediamo insieme quali sono le più comuni infestazioni e come prevenirle.
Possiamo distinguere due categorie principali:
Parassiti esterni: pulci: responsabili della trasmissione di parassitosi quali la tenia, Bartonellosi (nell'uomo l'infezione è nota come malattia da graffio del gatto). Zecche: la cui infestazione, come anche per le pulci, può verificarsi durante una passeggiata in campagna, in un parco cittadino o nelle aree cani. Le zecche sono importanti in quanto trasmettono con la loro saliva malattie come l'ehrilchiosi, la babesia, la rickettesia, Borreliosi (malattia di Lyme).
La prevenzione: Molti sono i prodotti oggi disponibili per evitare che pulci e zecche possano infestare i nostri animali. Sono prodotti spot on che diffondono nello strato cutaneo e sono attivi anche fino a 50 giorni dalla somministrazione. I principi attivi svolgono una funzione di paralisi sul sistema nervoso del parassita e quindi la morte e una inibizione dello sviluppo degli stadi larvali controllando in questo modo la disseminazione nell'ambiente.
Alcuni accorgimenti: Applicare il prodotto in un punto,solitamente il collo, in cui un animale non arriva a leccarsi. Porre anche attenzione, qualora vi fossero più animali conviventi in uno stesso ambiente, che non vi sia un lambimento reciproco dopo il trattamento. Ricordarsi che alcuni prodotti spot on per il cane, attivi anche contro la Leishmaniosi, sono molto nocivi per il gatto.
In caso di ingestione accidentale, lavare bene l'animale, evitando l'acqua calda che ha un'azione vasodilatatrice, e percio' favorisce l'ulteriore assorbimento del prodotto. Evitare che la temperatura corporea si abbassi, questo provocherebbe un aumento di tossicità della sostanza, è consigliato l'immediato trasferimento dal veterinario curante portando con se' il prodotto utilizzato.
Malattie trasmesse da vettori: Insetti: Le zanzare trasmettono la larva della Dirofilaria Immitis responsabile nell'ospite cane e gatto della filariosi cardiopolmonare. Si tratta di un verme nematode che si sviluppa nel cuore destro, (arteria polmonare). I segni clinici sono da moderati a gravi con tosse dapprima occasionale e poi sempre presente, facile affaticabilità e scarsa resistenza all'esercizio fisico, calo del peso e anche grave anemia. La prevenzione si attua con principi che distruggono le larve della microfilaria prima che questa giunga al cuore. Tali prodotti si trovano per somministrazione orale, iniettable o spot on.
I Flebotomi, piccoli insetti simili a moscerini che si nutrono di sangue e ampiamente presenti in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo sono i responsabili della trasmissione di un organismo unicellulare, protozoo, chiamato leishmania. La Leishmaniosi si manifesta con una grande varietà di sintomi. Inizialmente come una piccola area alopecica e crostosa e più tardivamente febbre, aumento dei linfonodi, anoressia, deperimento, crescita eccessiva delle unghie, segni di insufficienza epatica o renale. Si capisce a questo proposito l'importanza della prevenzione che deve avvenire una decina di giorni prima di recarsi nelle località interessate con l'applicazione di collari o spot on appositi. E' di recente introduzione sul mercato il vaccino, il cui uso viene però consigliato solo in alcuni casi particolari.
lunedì 27 febbraio 2012
Obesità del cane e del gatto: relazione uomo-animale
È opportuno ricordare che alcuni stati patologici conseguenti a malattie del comportamento, possono essere alla base dell’obesità. La bulimia è, infatti, un sintomo presente nello stato ansioso permanente e nella depressione cronica.
Durante la progettazione di un piano di restrizione alimentare è necessario eseguire un’accurata valutazione comportamentale.
Un recente studio pilota (A Comparison of the Feeding Behavior and the Human–Animal Relationship in Owners of Normal and Obese Dogs; Ellen Kienzle, Reinhold Bergler and Anja Mandernach) ha reclutato 60 coppie proprietario/cane obeso e altrettante formate da proprietario/cane normale. Dall’elaborazione dei dati raccolti con l’aiuto di un questionario, è emerso che il legame tra proprietario/cane obeso è più stretto rispetto a quello esistente tra proprietario/cane normale: il proprietario ha meno paura di contrarre malattie, affronta con l’animale un gran numero di argomenti di discussione, dorme spesso con il cane, osserva a lungo il pet mentre mangia, somministra un numero elevato di pasti e spuntini al cane, considera poco importante l’esercizio fisico ed il lavoro collaborativo. Queste osservazioni indicano che la somministrazione del cibo è una piacevole forma di comunicazione e d’interazione con il cane: il proprietario di un cane obeso interpreta ogni esigenza dell’animale come una richiesta di cibo. Inoltre, appare poco attento alla propria salute e trasferisce non solo le proprie abitudini alimentari all’animale ma anche la mancanza di apprezzamento per una buona condizione fisica.
Per quanto concerne il gatto è emerso anche qui che il legame tra proprietario/gatto obeso è più stretto rispetto a quello esistente tra proprietario/gatto normale: il proprietario parla con l’animale affrontando un gran numero di argomenti (lavoro, famiglia, amici e conoscenti), la convivenza con il gatto lo ha rassicurato e consolato, l’animale è considerato non solo un membro della famiglia ma anche un bambino da accudire.
La maggior parte dei proprietari di gatti obesi guarda il proprio animale mentre mangia. Inoltre, i proprietari di gatti normali utilizzano il gioco come premio mentre i proprietari di gatti obesi offrono all’animale il cibo preferito. L’alimentazione ad libitum è un fattore di rischio controverso. Infatti, soltanto in alcuni studi è emerso che la possibilità di avere libero accesso al cibo è correlata all’obesità. La maggior parte dei proprietari di gatti obesi percepisce il proprio animale più magro di quanto non sia in realtà.
Altri studi clinici controllati, eseguiti in laboratorio, hanno mostrato che la restrizione alimentare consente ai gatti coinvolti di raggiungere una riduzione del peso.
Un approccio psicologico, come la sostituzione di un comportamento associato all'alimentazione con un comportamento di gioco può migliorare la compliance dei proprietari di gatti e dei cani che partecipano a programmi di riduzione del peso (E. Kienzle e R. Berglery).
(brano estratto da Vetpedia)
giovedì 9 febbraio 2012
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