lunedì 30 gennaio 2012

Intossicazioni animali in Italia: i dati di dieci anni
Vittima principale il cane. Pesticidi e farmaci i maggiori responsabili.

Dal 2000 al 2010, il Centro Antiveleni di Milano (CAV), in collaborazione con la Sezione di Tossicologia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, ha raccolto informazioni epidemiologiche relative alle intossicazioni animali classificandole in una banca dati computerizzata. I dati registrati riguardavano prevalentemente i piccoli animali e in minor grado cavalli, ruminanti e altri animali zootecnici. Poche segnalazioni riguardavano gli animali esotici e nessuna le specie selvatiche.
In Italia, osservano gli autori, i dati pubblicati in proposito sono scarsi, benché si tratti di informazioni cruciali per una migliore gestione delle intossicazioni negli animali domestici, con l'obiettivo di ridurne la mortalità.
Il cane era la specie più comunemente coinvolta.
La maggior parte dei casi di avvelenamento negli animali da compagnia è accidentale (es. esposizione accidentale alla diffusione di spray insetticidi ad uso casalingo), tuttavia è necessario considerare anche le eventualità di avvelenamenti dolosi (ingestione di esche) e la possibilità di intossicazioni  (sovradosaggio o assunzione accidentale di prodotti farmaceutici, applicazione di prodotti destinati ad altra specie, impiego di insetticidi in animali stressati).
La maggior parte dei casi di avvelenamento negli animali è di tipo acuto. L’insorgenza dei primi segni clinici solitamente avviene entro 15 minuti – 1 ora e sono rapidamente seguiti da segni di maggiore gravità. Tuttavia la tempistica varia in funzione della specie animale coinvolta, della molecola e della dose. A causa della variabilità della risposta individuale e del gran numero di molecole che possono causare l’intossicazione, non tutti gli animali avvelenati presentano gli stessi sintomi.
I sintomi iniziali  possono includere:
Ipersalivazione
Lacrimazione
Urinazione
Ipermotilità gastrointestinale e defecazione, diarrea
Aumento dei rumori respiratori a causa di broncocostrizione e/o eccessiva secrezione bronchiale
Rallentamento della frequenza cardiaca
Restringimento del diametro pupillare